Dalla collaborazione tra la Polizia Postale, l’Unione Nazionale dei Consumatori e Subito arrivano le otto regole per affittare una casa per le vacanze evitando le truffe.
Inizia la bella stagione e per quanto riguarda il 2020 l’estate è segnata dall’emergenza coronavirus e dalle tante incertezze dei turisti e dei vacanzieri.
È bene ricordare e sottolineare come fare le vacanze sia possibile. L’importante è organizzare un viaggio all’insegna della sicurezza.
Vacanze, il rischio della truffa online
Come ogni estate una delle preoccupazioni è quella delle truffe online. Purtroppo ogni anno decine di persone sono convinte di aver affittato la casa dei sogni e invece si ritrovano in strada con i bagagli in mano di fronte a una casa fatiscente a chilometri dal mare o addirittura in mezzo alla strada e basta, alla ricerca di un indirizzo inesistente.
Le regole per affittare una casa per le vacanze (evitando le truffe)
Un aiuto decisamente valido arriva dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni e dall’Unione Nazionale Consumatori che insieme con Subito hanno stilato una guida pratica per prenotare senza correre rischi.
Di seguito gli otto consigli per affittare una casa per le vacanze senza correre il rischio di rimanere vittime di una truffa online.
Le immagini devono essere realistiche, complete e non troppo patinate.
Prediligere gli annunci che presentano una descrizione dettagliata della casa in questione.
Verificare le informazioni relative alla posizione sulla mappa. Un ottimo metodo per verificare se i famosi tre minuti a piedi dalla spiaggia sono verosimili o se la casa in questione si trova a decine di chilometri dal mare.
Avere sempre un contatto diretto con l’inserzionista. È consigliabile chiedere informazioni aggiuntive sulla casa, nuove foto, raccogliere magari informazioni sulla zona che poi possono essere confrontate con i risultati di una ricerca sulla rete.
Un prezzo adeguato. Non sempre le case bellissime a bassissimo costo sono un grande affare. Spesso un prezzo eccessivamente basso potrebbe nascondere una truffa.
Evitare di inviare documenti personali o dati sensibili.
Per il pagamento sarebbe ovviamente preferibile quello di persona. In caso non fosse possibile procedere con pagamenti su IBAN o comunque tracciabili.
La richiesta della caparra è legittima ma non deve superare il 20% della spesa totale.